ULTIMO DELL'ANNO A VIENNA
Dicembre 2005
Partenza da Brescia alle ore otto del trenta dicembre, con la mia auto assieme ad amici ci incamminiamo per il Tarvisio. Traffico sostenuto ma scorrevole. In due ore raggiungiamo la barriera di Mestre. Proseguiamo per il Tarvisio, le strade sgombre dalla neve e un sole splendente ci fanno ben sperare, gli ultimi giorni di maltempo ci avevano messo in apprensione. La neve è dappertutto e abbaglia con il suo biancore. Stiamo transitando in autostrada tra le montagne e la neve ricopre tutto.
Ci fermiamo prima della frontiera per l'acquisto del bollino che serve per il transito sull'autostrade austriache. Costo per quello da dieci giorni sette euro e novanta cent . Con il Tom Tom siamo tranquilli ci porterà a destinazione. Ci fermiamo per un piccolo spuntino e via verso Traiskirchen città del nostro albergo a venticinque chilometri da Vienna. Avvicinandosi alla prima meta della nostra tappa il tempo peggiora e comincia a nevicare. La neve cade in maniera orizzontale e non si riconoscono più i bordi della strada, pare di essere in Siberia. Il Tom Tom dopo una serie di curve ci porta davanti all'albergo.
Sono le sedici e l'albergo è caldo e accogliente. Breve sosta per scaricare i bagagli e una rinfrescatina e siamo pronti per raggiungere il centro di Vienna. Il tempo è freddo e nevischia, l'autostrada che porta verso Vienna fortunatamente è tenuta pulita. Impostiamo il Tom Tom per Meldling dove troveremo la fermata della metropolitana. Parcheggiamo nei dintorni tra cumuli di neve e scendiamo in Metro.
Acquistiamo il biglietto per tre giorni e con un cambio in quindici minuti siamo in Piazza Santo Stefano.
Dopo una visita alla Cattedrale e una passeggiata sotto la neve è l'ora di cena e optiamo per un ristorante argentino. Grandi bistecche ai ferri, veramente eccezionali da consigliare e grandi insalate e patatine, ci ristorano dopo una giornata molto fredda e abbastanza faticosa. Riprendiamo la strada dell'albergo per riposarci dopo una giornata molto pesante. Sveglia alle otto, colazione abbondante e partenza per il centro di Vienna.
Facciamo un grande giro per la città e ci avviamo verso la Rathaus dove per la sera abbiamo prenotato il cenone.
Guardiamo la sala dove abbiamo prenotato via internet e andiamo a ritirare il biglietto per l'entrata della sera. Usciamo in piazza del comune dove è già cominciato il conto alla rovescia per la fine dell'anno su un grande schermo gigante, noi ne approfittiamo per bere un bel vin brulé, negli stand approntati per festeggiare l'anno nuovo.
A Vienna sono già incominciati i saldi, furbi i commercianti, con tanti italiani e stranieri un occasione da non perdere. Anche noi ne approfittiamo per fare shopping. I prezzi rispetto a Milano sono veramente vantaggiosi. Verso le diciassette ci avviamo verso l'albergo per cambiarci. Alle diciotto e mezza siamo pronti e ci avviamo in auto verso il centro. Il Tom Tom ci guida senza problemi e alle ore diciannove e un quarto siamo alla Rathaus (Municipio). Facciamo scendere le signore davanti al Municipio e con il mio amico andiamo a parcheggiare a duecento metri di fronte in un garage sotterraneo, c'è il rischio che durante i festeggiamenti qualche auto rimanga danneggiata.
In piazza i festeggiamenti sono già iniziati e il freddo è sempre pungente e la birra e il vino scorre già a fiumi.
Veniamo accolti con aperitivo a base di champagne e tra una portata e l'altra gustiamo lo spettacolo che ci accompagnerà per tutta la notte, una orchestra composta da pianoforte, viola e violino. Per tutta la serata non hanno mai abbandonato la loro postazione, otto ore di fila non so come abbiano fatto. Un soprano e un baritono ogni tanto cantano qualche operetta. Due ballerini simpatici danzano tra i tavoli.
La serata è piacevolissima e il cenone degno dell'occasione. Facciamo conoscenza con due parigini vicini di tavolo amabilissimi. La serata scorre piacevole e a mezzanotte dopo il brindisi di rito accompagnato da musiche viennesi, ci concediamo un giro di valzer. Noi non lo abbiamo mai ballato, ma nella folla ci confondiamo e ne approfittiamo. Per il ballo della mattonella non c'è problema. Una serata veramente eccezionale da ricordare. Dopo le due andiamo a riprendere l'auto e il mio intuito ci salva. Infatti troviamo tutto sbarrato. Vedo in un angolo una tastiera numerica e cerco dove va infilato il biglietto. Non c'è nessuna fessura e quindi penso: forse bisognerà digitare qualche numero, infatti sul biglietto c'è un numero a sei cifre scritto in grassetto, la lingua anche se un pò la conosco, non aiuta. Digito i numeri e premo "C", come d'incanto la porta si apre. Sembra tutto ok quindi infilo il biglietto nella macchina per il pagamento ma non c'è nessuna fessura per il pagamento in moneta. Accetta solo carte di credito. Tiro fuori la mia e fortunatamente viene accettata. Per la modica somma di ventotto euro possiamo riprenderci l'auto. Ci avevano detto che erano cari i parcheggi, ma adesso ci venivano fugati tutti i dubbi, però all'esterno alcune macchine avevano i vetri danneggiati e forse la spesa ne valeva la pena. Il rientro in albergo è tranquillo, pochissime auto per strada, l'albergo dista venticinque chilometri dal centro e lo raggiungiamo in un quarto d'ora. Il freddo è sempre pungente e nevischia sempre.
Sveglia alle undici del primo dell'anno, si può fare colazione in albergo fino alle ore dodici e ne approfittiamo per fare una buona colazione, dopo una buona dormita. In albergo e in tutti i locali a Vienna si scoppia dal caldo. Raggiungiamo la stazione di Meldling, nella foto, e andiamo nuovamente in centro. Alcuni negozi sono sempre aperti e ne approfittiamo per fare gli ultimi acquisti. Decidiamo quindi di andare a vedere il Danubio.
Il freddo è troppo forte e non ti invita a fare una passeggiata, quindi facciamo dietro front e torniamo in città. Troviamo un caffé dove c'è una grande fila e ne approfittiamo per verificare cosa offrono di buono . Un buon caffé e un krafen ci confermano il motivo di tante persone. Continuiamo la passeggiata in città e ogni tanto ci fermiamo in qualche caffé per rifollarci.
La neve non da tregua e continua a imperseverare. Comincia a fare buio e ne approfittiamo per fare una capatina anche al Casinò.
Il mio amico non verrebbe mai via, ma visto che sta vincendo lo convinco che forse è meglio uscire vincitori. L'ora è quella canonica e troviamo un ristorante tipico austriaco in zona e ne approfittiamo per mangiare alla viennese. Continua sempre a nevicare. Verso le dieci rientriamo in albergo. Sono stati tre giorni intensi e indimenticabili e andiamo a riposarci perché ci aspetta il rientro. Partenza la mattina alle ore otto e trenta, sta nevicando e ci aspetta un rientro problematico. L'autostrada comincia ad innevarsi nonostante il passaggio degli spala neve. Si viaggia attorno ai settanta all'ora, di più non è possibile. La neve è dovunque e dopo duecento chilometri l'autostrada è bloccata, vicino c'è una uscita e noi ne approfittiamo. Sempre sulla neve proseguiamo sulla strada normale. Il Tom Tom ricalcola il percorso e allunghiamo solo di pochi chilometri. Nevica sempre, ma in strada c'è pochissima gente, una Audi frena sorpassando un camion, perde il controllo e sbatte contro il muro. Noi con calma facciamo una strada che passa tra le montagne e dopo qualche chilometro diventa di nuovo a quattro corsie, fino a quando non ritroviamo l'autostrada per il Tarvisio. Ci sono volute quasi quattro ore per arrivare al confine e ci fermiamo a fare rifornimento, la benzina costa un euro e sei cent. Ne approfittiamo per pranzare l'ultima volta all'austriaca.
Dopo pranzo alle quattordici ripartiamo e come d'incanto in Italia niente neve e a sera siamo di nuovo a Brescia.