Partenza in perfetto orario, su due Trafic della Reanult presi a noleggio, otto per parte.
Primo pulmino: I2ROW, I2XBO, I2MME e IK2UIQ con rispettive signore
Secondo pulmino: I2NKR, I2CZQ, IW2CQA e IK2AZJ con rispettive signore
Foto di repertorio sul passo
Era programmata qui la prima tappa, ma tutti i passi erano chiusi per neve!
Arrivo previsto a St. Etienne ore quattordici e mezza, sistemazione in albergo e ore quindici partenza per Champedieu. Il museo d’arte moderna è chiuso per allestimento mostre temporanee e quindi andremo a visitare interessanti reperti d’arte medioevali. Tempi rispettati in quanto abbiamo fatto il traforo del Fréjus e non la strada statale. Tutti i passi erano chiusi per neve! Prima fermata in un paesino dell'oltre alpe nella Savoia Saint-Genix-sur-Guiers, dove consumiamo un pasto frugale, ma non male! Arrivati a St. Etienne prendiamo possesso delle camere presso l'hotel Ibis Gare Chateaucreux. Dopo una breve rinfrescata partiamo per Champedieu. Ci aspetta un priorato veramente bello, in questo piccolo ridente paesino della valle del Rodano questa imponente fortificazione del XII secolo è sempre lì a testimoniare altri tempi vissuti dalla chiesa.
Da Saint-Étienne, prendi l'A72 in direzione di Champdieu. Questo villaggio medievale situato nei dintorni di Montbrison
cela una stupenda chiesa romanica fortificata costruita per un priorato benedettino del XII secolo.
All'interno, sarai meravigliato dalla bellezza degli affreschi tipici di stile romanico alverniate. Sotto il coro, la cripta in pietra
bianca perfettamente restaurata rivela una splendida armonia con le sue colonnette a capitelli scolpiti.
A 13 km da lì, un altro luogo da scoprire assolutamente è il priorato di Saint-Romain-le-Puy la cui architettura testimonia
l'intensità artistica intorno all'Anno Mille, cerniera tra l'arte carolingia e l'arte romanica.
Appollaiato su un antico vulcano che domina tutta la pianura, questo priorato di granito rosa risplende al sole e cela vestigia
di affreschi tra il X e il XV secolo.
Le vigne piantate sui fianchi del vulcano producono un vino bianco minerale che rivaleggia con i migliori condrieu!
Purtroppo quest'ultimo luogo non abbiamo fatto a tempo a visitarlo.
Foto d'archivio 2005 presso Cours Fauriel al round-point.
Rientrati a St. Etienne non riusciamo a trovare Cours Fauriel. Si è fatto tardi e andiamo a parcheggiare in garage. Impresa non facile, il garage è strettissimo, solo dopo molte manovre, riusciamo a parcheggiare. Si sa i francesi sfruttano al massimo gli spazi! Ore venti circa ci avviamo per il ristorante Don César in Rue Marengo. Il ristorante lo conosco, ci siamo già stati ed è un buon posto, fanno anche una buona pizza. Ecco dove si trova:
26, Rue Marengo
42000 Saint-Etienne
Tel : 04 77 33 11 65 - Fax : 04 77 41 42 75
Restaurants (Italien, Méditerranéen)
Lundi |
12:00 - 14:00 |
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19:00 - 23:30 |
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Mercredi - Samedi |
12:00 - 14:00 |
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Mercredi - Dimanche |
19:00 - 23:30 |
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Capacité : 90 couverts
A piedi raggiungiamo il ristorante e finalmente possiamo riposarci e fare quattro chiacchiere di fronte ad ottime pizze ed insalate stupende! Daniel, il proprietario, ci accontenta velocemente sfornando pizze una dietro l'altra.
L'ora si è fatta tarda e qualcuno rinuncia ai due chilometri a piedi per rientrare in taxi! Dopo una giornata così impegnativa tutti a nanna!!!!!!
SECONDO GIORNO giovedì 1 maggio
Salvo fermate su richiesta, arrivo previsto a Chartres verso le dodici e un ora di tempo per la visita della cattedrale. Partenza subito dopo colazione per Chartres, la più bella cattedrale del mondo, sulla via per Parigi. Prendo la guida del pulmino e arriviamo a Chartres alle tredici, causa un paio di fermate strategiche. Appena parcheggiato i pulmini si scorge in lontananza la cattedrale.
Il tempo è stato clemente e nessuno ha pensato di portarsi dietro gli ombrelli. Uno scroscio d'acqua viene giù durante la visita alla cattedrale e l'aria si rinfresca non poco. Alcuni si precipitano a prendere gli ombrelli, ma come tornano su è già tutto finito. Cattedrale bellissima, non la potevamo mancare!
Lungo la strada per arrivare alla cattedrale angoli caratteristici. Purtroppo la facciata era in manutenzione e non abbiamo potuto apprezzarne la bellezza esterna, così non è stato per l'interno, con magnifici cori, absidi, vetrate e il velo della Vergine! Tutto proprio come nella descrizione di Wikipedia!
cattedrale Notre-Dame de Chartres, chiesa cattedrale consacrata alla Vergine (Notre-Dame), sita a Chartres nel nordovest della Francia (a 95 Km a sud-ovest di Parigi), è il più celebre monumento di Chartres ed è considerata uno degli edifici religiosi più importanti del mondo ed uno dei più perfetti edifici gotici. Il fattore decisivo che la fa prevalere tra le altre cattedrali francesi è il suo buono stato di conservazione, specialmente delle sculture e delle vetrate.La figura più importante nella storia di questa diocesi fu il vescovo Fulberto, teologo scolastico riconosciuto in tutta Europa, che cominciò nell'XI secolo la costruzione della cattedrale sull'area precedentemente occupata da un antico santuario pagano.L'edificio costruito da Fulberto fu distrutto nel 1196 a causa di un incendio ed immediatamente si cominciarono i lavori di ricostruzione, che durarono circa 60 anni. L'aggiunta più importante è la torre a nordest, la Clocher Neuf, conclusa nel 1513.L'interno, alto 37 m, si caratterizza per l'armonia e l'eleganza delle proporzioni. La facciata occidentale, chiamata Portale Reale, è particolarmente importante per una serie di sculture della metà del XII secolo; il portale principale contiene un magnifico rilievo di Gesù Cristo glorificato; quella del transetto meridionale (costruito negli anni 1224-1250) si organizza attorno a delle immagini del Nuovo Testamento riguardanti il Giudizio Universale, mentre il portale opposto, situato al lato nord, è dedicato all'Antico Testamento e alla venuta di Cristo ed è famoso per il gruppo scultoreo dedicato alla Creazione.
Questa cattedrale si riconosce facilmente a causa della grande differenza tra le sue due torri:
· la torre sud è dotata di una base tipicamente gotica e sormontata da una guglia molto semplice;
· la torre nord, costruita in epoca più tarda e di architettura più complessa.
Grande luogo di pellegrinaggi, questa cattedrale e le sue torri dominano la città di Chartres e la piana della Beauce circostante. Esse si vedono da molte decine di chilometri di distanza.
Enrico IV fu l'unico re di Francia consacrato in questa cattedrale e non a Reims secondo la tradizione.
Parigi era in effetti retta dai cattolici, che si opponevano al re a causa della sua religione protestante. In quest'occasione il monarca avrebbe pronunciato la celebre frase: «Parigi vale bene una messa». Egli si convertì e fu consacrato re di Francia; da allora i cattolici si arresero progressivamente.
La cattedrale è stata costruita da operai specializzati, chiamati compagnons, riuniti in confraternite. In questo periodo, esistevano tre confraternite: i Bambini di Padre Soubise, i Bambini del Maestro Jacques, e i Bambini di Salomone legati all'Ordine del Tempio. Questi ultimi hanno lasciato incisi, sulle pietre o sulle travi, dei segni che sono le loro firme.
Le tracce principali dei piani costruttivi, basate sul sistema di numerazione duodecimale, furono messe in pratica direttamente dagli operai grazie alla corda a tredici nodi, uno degli strumenti dei compagnons.
· Lunghezza: 130 metri
· Larghezza: 32 / 46 metri
· Navata: lunghezza: 74 metri; altezza: 37 metri; larghezza: 16,40 metri
· 176 vetrate
· Recinto del coro: 200 statue
Dettaglio del portale reale
La facciata occidentale costituisce l'entrata principale dell'edificio religioso. Incorniciata da due torri, presenta un gruppo scultoreo importante: 24 grandi statue (oggi ne restano 19) e più di 300 figure formano una decorazione in armonia con l'architettura della cattedrale[1]. La decorazione dietro le statue presenta ancora influenze dello stile romanico precedente: intrecci, colonnine e foglie d'acanto testimoniano gli influssi dell'arte meridionale.
Timpano dell'incoronazione della Vergine, porta nord
Il portale nord è anche chiamato "portale dell'Alleanza". Le sue statue sono state eseguite tra il 1205 ed il 1210[2]. Esse rappresentano delle scene dell'Antico Testamento e della vita della vergine Maria. Le decorazioni sugli archi del portale centrale rappresentano episodi della Genesi. La porta a sinistra è sormontata da decorazioni che riprendono il tema del lavoro e dei giorni, e il tema delle arti liberali.
Chiamato anche "portale della Chiesa", mette in scena il Giudizio universale (timpano centrale). Sono raffigurati anche i confessori (portale di destra), gli apostoli ed i martiri (portale sinistro).
La cattedrale di Chartres possiede ad oggi le vetrate più importanti risalenti al XIII secolo, che presentano un colore blu inimitabile. Comprese le rosette, le 176 vetrate coprono una superficie di 2600 m². Raffigurano principalmente santi e personaggi biblici: Noè, Giuseppe, il buon samaritano, il figliol prodigo, ma anche episodi della leggenda aurea di Jacopo da Varazze.
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Labirinto della cattedrale di Chartres
Il labirinto di Chartres, opera del XII secolo, è una figura geometrica circolare inscritta in larghezza sul pavimento della navata centrale. Rappresenta un percorso continuo lungo 261,5 m che va dall'esterno all'interno del cerchio, con una successione di curve e archi di cerchio concentrici. Una delle sue particolarità è che i percorsi, sia dal centro che dal perimetro, presentano la stessa successione di curve e archi.
Il labirinto rappresenta un cammino simbolico che porta l'uomo dalla terra a Dio e il centro della figura rappresenta appunto la città di Dio. Il percorso del labirinto non consiste solo nell' andare verso il centro, ma anche a ripartire da lì. Il pellegrino è invitato a seguire la linea tracciata davanti a lui, in modo da salire verso il coro della cattedrale, verso oriente, cioè la luce (evitando così un viaggio, spesso pericoloso, verso i luoghi di pellegrinaggio).
Una scena del recinto del coro: la flagellazione di Gesù
Interamente scolpito (40 gruppi, in totale 200 statue) da Jehan de Beauce agli inizi del XVI secolo, il programma iconografico è di stile Rinascimentale ed evoca gli episodi della vita di Gesù e della Vergine Maria.
La cattedrale attuale risulta dalla sovrapposizione di sette edifici di epoche differenti, collocati su di un antico luogo di culto druidico dei Carnuti. Le parti non utilizzate come fondazioni per le costruzioni successive hanno formato due cripte concentriche che è possibile oggi visitare. Ciò permette di osservare le fondamenta e gli affreschi del XII secolo, così come quelli risalenti alle prime costruzioni. Vi si ammira anche una statua della "Vergine con Bambino" nera, replica di una statua medievale distrutta da un incendio.
I primi cristiani edificarono dal IV all'XI secolo diversi santuari, successivamente distrutti dagli incendi o dalle persecuzioni religiose. Un resto di muro, generalmente attribuito all'epoca gallo-romana, ricorda la prima chiesa, ma non rimane niente di quella del VI secolo, né di quella distrutta nell'858 dai Normanni. Per contro la cripta della chiesa carolingia edificata da Gisleberto nel IX secolo esiste tuttora. Porta il nome di caveau Saint-Lubin e si trova sotto il coro della cattedrale attuale.
Questa seconda, chiamata crypte Saint-Fulbert, che circonda la precedente, parte da un campanile e compie il giro dell'edificio. Datata all'XI secolo, con i suoi 230 metri di lunghezza e i 5-6 metri di larghezza, è la più grande cripta di Francia.
Partendo dall'estremità della galleria nord, si arriva alla cappella di Notre-Dame Sous-Terre, probabilmente il più antico santuario mariano del mondo, dove si può contemplare una riproduzione recente della statua di un'antica Madonna, il cui originale, bruciato dai rivoluzionari nel 1793, era probabilmente la raffigurazione di una divinità femminile risalente ai tempi dei druidi.
La galleria diventa semicircolare sotto l'abside e si apre su tre profonde cappelle romaniche, inquadrata da quattro più piccole cappelle gotiche del XIII secolo. Vi si trova il pozzo detto des Saints-Forts (33m di profondità), costruito su una base quadrata gallo-romana, la cui acqua nel Medioevo era famosa per possedere virtù miracolose.
Nella galleria sud si osserva un affresco del XII secolo rappresentante la cattedrale romanica dell'epoca.
Questa statua in legno di pero è datata intorno al 1540, era un tempo parte di un coro andato distrutto nel XVIII secolo.
Si tratta di una reliquia molto importante che fu offerta nell'876 alla cattedrale da Carlo il Calvo, imperatore del Sacro Romano Impero. Secondo la tradizione, questo velo è la camicia che portava Maria al momento dell'Annunciazione, quando concepì il Verbo. Questa importante reliquia fu meta di numerosi pellegrinaggi. Durante l'incendio della vecchia chiesa, nel 1194, si credette che la reliquia fosse andata perduta ma venne ritrovata intatta: questo fu interpretato come il fatto che la vergine Maria desiderava una chiesa più grande per la sua reliquia e così si spiegano l'entusiasmo e la rapidità con cui la nuova cattedrale fu costruita.
La reliquia era custodita in una cassa di grande valore, ma i gioielli furono venduti durante la rivoluzione. Anche il velo fu tagliato in diverse porzioni, che furono vendute. Un'esperta di tessuti ha confermato la sua datazione, che risale all'alta antichità. D'altra parte è credibile che la vergine Maria, discendente dalla famiglia reale di Davide e di Salomone per i suoi due genitori, sant'Anna (della tribù di Aronne) e san Gioacchino (della tribù di Giuda), avesse portato un vestito di seta di un tale valore. Il velo è sempre esposto nel deambulatorio, al lato nord, in una delle cappelle absidali.
Notre-Dame di Chartres resta un luogo di pellegrinaggio importante ancora oggi, principalmente grazie all'infatuazione per la strada di Santiago di Compostela, di cui Chartres è una tappa per i pellegrini che vengono dal Nord per la via di Parigi.
Joris-Karl Huysmans pubblicò nel 1898 un romanzo dal titolo La cathédrale in cui si occupa della simbologia medioevale e cattolica presente a Chartres. il libro ebbe una certa rilevanza all'epoca della pubblicazione.
Dal tempo della sua costruzione, la cattedrale di Notre-Dame di Chartres è un importante luogo di pellegrinaggio per i cattolici francesi. Questo spiega la grandezza del deambulatorio che permette il passaggio dei fedeli attorno al coro.
Nel corso del XX secolo i pellegrinaggi a Chartres hanno conosciuto un nuovo slancio al seguito dello scrittore Charles Péguy che si recò a piedi da Parigi a Chartres nel 1912, realizzando un voto fatto al capezzale del figlio malato. Dopo la morte di Péguy nel 1914, alcuni suoi amici rifecero la strada meditando i suoi poemi, iniziando un vasto movimento di pellegrinaggi a Chartres, tra i quali:
· il pellegrinaggio degli studenti, organizzato dalle aumôneries dell'insegnamento superiore nell'Île-de-France, ai Rameaux,
· il pellegrinaggio "Notre-Dame della Cristianità", di ispirazione tradizionalista, alla Pentecoste,
· il pellegrinaggio del mondo del lavoro.
A Pentecoste, c'è anche un pellegrinaggio scismatico della "Fraternité sacerdotale Saint Pie X" (FSSPX) che effettua il percorso nel senso contrario, da Chartres a Montmartre, ma che non è autorizzato a celebrare la Messa né nella Cattedrale di Chartres, né nella Basilica del Sacro Cuore di Montmartre.
Chartres è anche una tappa importante per i pellegrini provenienti dal nord Europa e diretti a Santiago di Compostela, che percorrono la strada tra Parigi e Tours.
Partenza da Chartres dopo le quindici, siamo in ritardo di un paio d'ore sulla tabella di marcia. Ci rimane un ora di strada, ma a Parigi con il traffico non si scherza. Alle diciassette è prevista la visita alla Torre Eiffel dopo aver parcheggiato i pulmini e aver preso possesso delle camere.
Il nostro hotel in Rue la Fayette
Parcheggiati i pulmini e preso possesso delle camere, ci accordiamo di fare in fretta, diamo venti minuti di tempo e poi ci avvieremo per la torre Eiffel. Prendiamo la metro alla fermata Magenta vicino all'hotel, dopo aver fatto il biglietto per quattro giorni. Dobbiamo prendere la linea quattro e scendere alla fermata Strasbourg per cambiare con la numero nove per le Trocadero. Quando arrivo a Parigi mi sembra di essere a casa. E' una città che mi affascina sotto tutti i punti di vista.
Usciti dalla fermata Trocadero, girato l’angolo ci troviamo di fronte uno spettacolo incantevole. Per me è la terza volta e quindi non è una novità, ma gli amici apprezzano.
Eccoci tutti presso la torre, sono già le diciassette.
Il piazzale brulica di gente e ci avviamo verso la biglietteria della torre per salirvi sopra! La fila è lunghissima e l'ora tarda non ci consentirebbe di fare altro. Decidiamo di prendere il battello per Notre Dame, ma anche lì la fila è lunghissima! Quindi optiamo per il bus che ci porta proprio nei pressi di Notre Dame. Dopo un quarto d'ora siamo nell'isola di Parigi e si può entrare nella cattedrale oggi aperta fino alle diciannove e mezza. Parigi è assaltata dai turisti ed è difficile anche camminare.
Foto ricordo davanti a Notre Dame nel 2005 e nel 2008
Ci dirigiamo verso i quartieri latini e dopo poco raggiungiamo il ristorante che avevo prenotato.
Un pensierino di Adriano alle signore: un mughetto che in Francia si regala il primo maggio in segno di amicizia.
Nelle recensioni il ristorante Notre Dame è il numero uno della zona quello scelto dal sottoscritto il numero due, lo raggiungiamo a piedi.
36, Rue Grégoire de Tours
75006 Paris
Tel : +(33) 1 46 34 07 32 (0146340560) - Fax : +(33) 1 40 46 09 71
Prenotazioni : +(33) 1 46 34 05 60
Ristoranti (Italiano, Carne e grigliate, Mediterraneo, Pesce & Frutti di mare)
Metropolitana
Mabillon (Ligne 10)
Odéon (Ligne 10, Ligne 4)
Parking Marche Saint Germain (84 m)
2, Rue Lobineau 75006 Paris
Cartina
Parking Mazarine (269 m)
27, Rue Mazarine 75006 Paris
Cartina
Il titolare del ristorante Simone l’ho conosciuto al Vinitaly di Verona e la recensione mi sembra interessante. Tutti possono ordinare in italiano e pasteggiare con il chianti. Purtroppo i ristoranti a Parigi per gruppi si contano sulla punta di una mano e bisogna distribuirci su più tavoli.
Dopo un bell'antipasto, un bel piatto di linguine ai frutti di mare proprio come te le aspetti! E non potevano mancare in un ristorante toscano.............cantucci e vinsanto.
Però i cantucci di Carlo di Panzano sono inimitabili!!!!!!!!!!!!!!
Dietro l'angolo del ristorante troviamo subito la metro e con nostra sorpresa la linea quattro ci riporta alla Gare du Nord dove abbiamo l'albergo in rue la Fayette in pochi minuti. I servizi di mobilità sono veramente eccezionali.
Tutti a nanna dopo mezzanotte!
TERZO GIORNO venerdì 2 maggio
Sveglia il due maggio alle sei e mezza. Partenza alle sette e mezza per il Louvre, dove è stata prenotata la visita. Purtroppo non avevano più posti, per questo non mi avevano risposto al fax, non abbiamo lo sconto però ne approfitto per fare i biglietti per tutti senza fare la coda. Entriamo dopo pochi minuti e ci dirigiamo verso il padiglione degli etruschi.
In fila per entrare al Louvre.
Ci vorranno più di sei ore per visitare almeno una buona parte del museo. Ritrovo del gruppo alle ore 15 presso la piramide in vetro. Tutti si dedicano a ciò che preferisce, sono trentamila i reperti da vedere, ce n'è per tutti i gusti. Noi la Gioconda l'abbiamo già vista due volte e decidiamo per una mostra temporanea e alcuni reparti che non avevamo ancora visto come quello degli etruschi e vestigia romane. A mezzogiorno lasciamo il Louvre e ci dirigiamo verso Montmartre per capire come mai il ristorante che vogliamo prenotare non ci risponde telefonicamente. Con il metro raggiungiamo la stazione di Abbesses e anche qui troviamo una fila per la teleferica che ci evita di fare tutta la scalinata per raggiungere la piazzetta di Montmartre. Raggiunta la piazzetta di Montmartre al ristorante "la Maison Rose" ci riferiscono che il nostro gruppo di sedici non lo possono accogliere essendo il locale troppo piccolo. Ritorniamo più in basso dove ci sono molti locali e ci fermiamo in una brasserie dove ci ristoriamo con una bella birra e due patatine fritte. Notiamo che la sera nel locale è prevista una serata dal vivo con un trio jazz. Chiediamo di vedere il menu e ci rendiamo conto che non è male, il ristoratore ci dice che hanno della ottima carne, poi hanno anche la zuppa di cipolle! Gli chiediamo se ci possono tenere un tavolo per sedici per la sera, la risposta è affermativa e quindi decidiamo di proporre questo ristorante a tutti. Mi faccio dare il numero di telefono e richiameremo subito dopo le quindici quando avremo l'approvazione di tutti. Alle quindici ci ricongiungiamo tutti nei pressi della piramide del Louvre.
Tutti sono concordi per la serata jazz e quindi prenoto. Si decide di avviarci verso gli Champs Elisee e decidiamo di viaggiare in superficie e con i bus arriviamo nei pressi dell'Arc de Triomphe. Sono la guida e tutti si fidano di me. In poco tempo siamo nei Campi Elisi.
Foto ricordo sotto l'Arco di Trionfo. Due passi per i Campi Elisi e ci avviamo verso la fermata del metro.
Altra foto di gruppo sui Campi Elisi.
Dopo una bella passeggiata lungo les Champs Elisee, decidiamo di spostarci a Montmartre. Prendiamo la metro fino ad Abbesses e per evitare gli scalini prendiamo la teleferica.
Non tutti riescono a prenderla, io da ultimo controllo tutti, la Luciana YL di I2MME non è riuscita ad entrare col gruppo e rimango assieme a lei per la prossima corsa.
Finalmente siamo tutti in cima e la piazza brulica di gente, difficile fare anche la foto di gruppo.
Foto di altri tempi. Ahhh, la tecnologia! Dopo aver visitato la chiesa del Sacro Cuore e fatto il giro della piazzetta, si aspetta il bus per scendere a basso e arriviamo alla brasserie. Una serata indimenticabile: cena e musica jazz, solo Roberto I2MME non apprezza.
https://www.dailymotion.com/video/x5dl9g
Veramente una bella serata e una bella cena.
Momento di allegria dopo abbondanti bistecche e insalate prelibate! Non poteva mancare la minestra di cipolle!
Foto ricordo a la Gare du Nord al rientro dalla bella serata.
QUARTO GIORNO sabato 3 maggio 2008
Il programma viene cambiato all'unanimità, si è riposato un po' di più e si decide di andare al mercato delle pulci alla Port St. Ouen. Con due bus in pochi minuti raggiungiamo il mercato, il gruppo si divide con appuntamento sotto il ponte alle ore dodici. Ecco qualche foto, cliccare sopra per ingrandirle:
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Dopo esserci riuniti decidiamo di separarci di nuovo e diamo appuntamento per le diciannove presso la piazza della Bastiglia. Qualcuno è stanco e dopo pranzo vuol fare un riposino. Noi, indefessi, decidiamo di proseguire la nostra gita e optiamo per visitare il museo di Picasso. Siamo rimasti in dieci: Fusi, Fabi, Gallo, Rosati e Belleri con relative signore. Sempre con il bus raggiungiamo le vicinanze del museo, sulla strada non possiamo fare a meno di fermarci in una panetteria per gustare una baguette appena sfornata. La visita al museo risulta interessante, le maggiori opere esposte sono della ultima parte della vita del genio spagnolo. Dopo un paio di ore usciamo e dopo una breve passeggiata prendiamo un altro bus che ci riporta all'isola di Parigi. Sulla strada ci fermiamo a vedere la chiesa di Saint Germain l'Auxerrois. Attraversando la Senna arriviamo alla partenza dei battelli per la gita sul grande fiume. L'ultima volta che eravamo stati a Parigi io e la mia signora avevamo navigato sulla Senna, ma solo come mezzo di trasporto, la visita guidata è risultata molto più interessante.
Dopo un ora si rientra all'Ile de Paris da dove eravamo partiti. Ci avviamo per la Place des Vosges. Praticamente ritorniamo nei pressi del museo di Picasso, ma con i mezzi di Parigi gli spostamenti non sono uno stress. Una volta conosciuta come Place Royale è un piazza veramente particolare costruita da Enrico IV nel 1605/1612 è stata la prima espressione di pianificazione urbanistica. Una folla enorme occupa tutti gli spazi liberi sui prati verdi.
Dopo un aperitivo nei pressi della piazza ci avviamo verso la Bastille che è a pochi minuti dalla Place des Vosges.
Ci ritroviamo con gli altri davanti al teatro di piazza della Bastille. Stasera ho prenotato il ristorante in Rue de Lappe Les Sans Culottes.
27, Rue de Lappe
75011 Paris
Tel : +(33) 1 48 05 42 92 - Fax : +(33) 1 48 05 08 56
Metropolitana
Bastille (Ligne 1, Ligne 5, Ligne 8)
Charonne (Ligne 9)
Capus Christian (153 m)
47 Rue du Faubourg Saint Antoine 75011 Paris
Cartina
Parking Faubourg Saint-Antoine (352 m)
85, Avenue Ledru Rollin 75012 Paris
Cartina
QUINTO GIORNO domenica 4 maggio 2008
Sveglia alle sette e dopo la solita abbondante colazione, partenza per Versailles. In mezz'ora siamo nel parcheggio immenso della reggia reale. La fila per entrare è lunghissima. Un gruppo si mette in fila per i biglietti, l'altro in fila per l'entrata. Quelli in fila per entrare sono in anticipo e si appostano nei pressi dell'entrata in attesa dei biglietti. Dopo quaranta minuti siamo dentro. Ogni stanza viene descritta nei minimi particolari da un ripetitore digitale. Mi ero scordato della visita fatta due anni prima in cui avevamo avuto il tempo per passeggiare negli immensi giardini alla mattina presto con poche anime in giro. Questa volta era un pieno di folla.
Versailles luglio 2004
I giardini reali.
Il salone degli specchi! Dopo due ore abbiamo concluso la visita e verso mezzogiorno ci avviamo verso Amboise. Spettacolari panorama all'orizzonte.
Arriviamo in Amboise in poco tempo e dopo aver parcheggiato, ci avviamo verso il centro del paese. Ci accontentiamo di visitare il castello dall'esterno e ci prendiamo una pausa per rifocillarsi. Io ne approfitto per bere una bella birra. Gli altri si gustano un bel gelato. Dopo un oretta riprendiamo il cammino verso sud.
Si segue il satellitare, ma si sa non è oro colato, bisogna un po' anche intuire le cose. Oltre al satellitare controllo i cartelli e Piero CZQ preoccupato mi dice: guarda stiamo andando verso l'atlantico! Ero tranquillo avevo visto un cartello che indicava l'autostrada vero sud. Infatti dopo pochi chilometri troviamo un autostrada che il satellitare non contemplava. Si fa tardi e telefoniamo al ristorante di St. Etienne per avvertire che siamo in ritardo.