A SPASSO PER L'EUROPA
Luglio 2005
L'anno passato avevo convinto la mia signora ad andare a Parigi, ci avevo messo proprio poco, anche perché era da trent'anni che ci voleva andare. Ci abbiamo preso gusto e così abbiamo pensato di ritornarci. Negli anni sessanta sono stato in Cornovaglia e mi piacerebbe tornare. L'itinerario anche se impegnativo è praticabile anche se faticoso. Arrivati a fine maggio, dopo un po' di ricerche in internet butto giù un programma di base che poi si rileva affidabile. Prenoto il traghetto da Roscoff a Plymouth e in base a questo appuntamento si snoderà tutto il nostro viaggio. Prima tappa Brescia St. Etienne seicento km circa e dopo una notte di riposo partenza per Parigi. Dopo qualche giorno di sosta a Parigi riprenderemo la strada verso la Bretagna. A Roscoff prenderemo il traghetto verso la Cornovaglia e dopo quattro giorni di permanenza in Inghilterra rientro in Bretagna. Sulla via del ritorno uno stop sulla Loira per la visita ad un castello. Durata quattordici giorni.
Aver traccheggiato un paio di giorni ci costringe a prenotare sulla nave la camera con bagno sulla tratta di ritorno da Plymouth a Roscoff. Sono cinquanta euro buttati via in quanto non la si usufruisce nelle cinque ore di traversata. Costo della traversata con auto al seguito e quattro persone cinquecentocinquantasei euro: all'andata sedili reclinabile ed al ritorno cabina con doccia, il tutto prenotato in internet e pagato con carta di credito. Arriva il giorno della partenza, prima tappa Saint Etienne: la prima località del nostro viaggio, partenza martedì dodici luglio seicento km ca.
Alle sette e trenta siamo in autostrada e primo inghippo una coda per incidente dopo Piacenza:
Dopo mezz'ora la coda si sblocca e si può ripartire, prima fermata sul Moncenisio:
Piccola sosta con panino e prima panache (birra e limonata) perché dobbiamo guidare. Alle diciassette siamo a Saint Etienne e prendiamo subito posto in albergo. Si chiama Astoria: è un tre stelle, pulito ordinato. Televisione, telefono e bagno (unico neo in Francia a dispetto della parola, mancano i bidet). Aperitivo in una boulangerie nei pressi del Round Point, lo si può intravedere dietro la mia signora.
Dopo cena due passi in città e digestivo in un bar del centro:
Dopo una buona dormita partenza per Parigi, ci aspettano altri seicento km circa. Decidiamo di fare tutta strada normale e la decisione si trova azzeccata. Le strade in Francia sono più scorrevoli. Gli agglomerati urbani sono distanti tra loro. Ogni tanto si trova un raddoppio di carreggiata per il superamento dei veicoli lenti. Si può ammirare il panorama e il passaggio sul massiccio centrale è uno spettacolo. Lungo il percorso ci fermiamo per uno spuntino.
Muniti di Tom Tom, stiamo tranquilli e ci lasciamo guidare. Decidiamo di passare da Roanne e fare la strada nazionale. Non abbiamo fretta e ci godiamo il panorama. In Francia hanno gli stessi nostri limiti di velocità: novanta chilometri orari sulle statali, centodieci sulle quattro corsie senza barriera di divisione e centotrenta sulle autostrade. Traffico intenso attorno a Parigi, anche a causa di lavori per il ripristino di tram di superficie. Alle sedici raggiungiamo l'Hotel Armstrong alla Porta di Montreuil. Ci siamo trovati bene l'anno passato e ci siamo tornati. purtroppo solo per aver chiesto se accettavano i traveller check, mi sono accorto dopo aver pagato il conto ed essere partiti che ci avevano addebitato trenta euro per una commissione mai effettuata, me ne ero badato bene a pagare con quelli. Costo della camera doppia con bagno, tv, telefono e prima colazione ottantatre euro. Posata l'auto in garage e depositati i bagagli cominciamo a girare per la città. Acquistiamo un biglietto valido quattro giorni per tutti i mezzi di trasporto parigini, costo trentatre euro a testa. Adesso mi sa che anche quelli sono aumentati, vedi il sito dei trasporti parigini: http://www.ratp.fr/.
Prima tappa la torre Eiffel, si prende la metrò da porta di Montreuil e si scende alla stazione Trocadero. La Torre Eiffel è lì dietro l'angolo.
Una passeggiata fino all'Ecole Militaire è d'obbligo, fervono i preparativi per la festa del quattordici luglio festa nazionale. Da lì prendiamo l 'autobus che ci porterà fino a Mont Martre.
L'arrivo a Mont Martre è sempre piacevole, ti da un senso di tranquillità. Chi non vorrebbe trattenersi qualche giorno in questa simpatica parte di Parigi da dove si osserva una panorama affascinante?
Dopo una buona cena alla "Maison Rose", sotto la piazzetta degli artisti. (consigliabile, costo dai 25 ai 30 euro a testa per tre portate, vino, acqua gassata e caffè (mah, per modo di dire)),
ci dirigiamo verso la Senna dove faranno i fuochi d'artificio, domani sarà il 14 luglio ed è festa nazionale. Dalla Torre Eiffel partono multicolori fuochi artificiali.
Lo spettacolo è bellissimo, alle ventitré è già tutto finito con un lungo applauso e la marea delle persone che defluisce. Noi come al solito ci fermiamo ad un bistrot li nei pressi della torre in attesa riapra il metro, per il rientro in albergo. Una panache è la giusta ricompensa per la fine della serata. Durante il rientro in albergo facciamo il piano per il giorno dopo. Optiamo per il museo del Louvre, ci facciamo il secondo piano dei pittori fiamminghi e francesi, che l'anno passato non avevamo avuto tempo di vedere! E ritorniamo a vedere la Gioconda e i pittori italiani.
Alle quindici e trenta optiamo per la visita al museo D'Orsay. A piedi ci dirigiamo verso il lungo Senna e in dieci minuti raggiungiamo il museo.
Ci facciamo un altra scorpacciata di quadri e sculture, non ti stancheresti mai di ammirare certi capolavori. Come la mano dell'uomo possa impressionare delle
tele con immagini indelebili nel tempo. Ogni tanto però la stanchezza si fa sentire e approfittiamo di sedili d'occasione.
Sulla terrazza del museo ci concediamo uno spuntino!
Dopo tre ore di museo d'Orsay, ci avviamo verso Notre Dame, a piedi arriviamo in venti minuti.
Decidiamo di andare a cena in Rue de Lappe nei pressi della piazza della Bastiglia. Prendiamo il metro e in pochi minuti siamo in piazza della Bastiglia. Muoversi con i mezzi pubblici a Parigi è veramente comodo. In quella via, dove sono stati girati diversi film, c'è un bistrot dove si mangia molto bene che si chiama: Le Sans Culottes, come si evince dalla foto.
Decidiamo di ritornare a Mont Martre e quindi prendiamo il bus che ci porterà alle pendici della collina. Siamo un po' in ritardo e il piccolo bus che ci porta in piazzetta ha terminato le corse. Così approfittiamo per prendere la funicolare, molto moderna che ti evita di fare i duecento scalini che portano al Sacro Cuore. Il biglietto della RATP è valido anche per la funicolare. Ceniamo in piazzetta, ma vi consiglio di non farlo, oltre a spendere un trenta percento in più, ci hanno pure cacciato, peggio che alla mensa, molto meglio alla Maison Rose cento metri più in basso. Questo proprio gliela dovevo.
Altri due passi per Montmartre, come tante altre persone, poi ci avviamo verso l'albergo. Il giorno dopo faremo un giro per il quartiere latino e poi a Montparnasse, le signore approfittano per fare un po' di shopping alle gallerie La Fayette, appuntamento immancabile per le donne.
Mentre le signore fanno lo shopping, noi approfittiamo per fare una visita alla chiesa di St. Gervais. Quando ci ricongiungiamo alle signore, decidiamo di fare una capatina a Montparnasse. Nei pressi visitiamo il Museo Borduelle.
Ecco il laboratorio di questo maestro del novecento che ha fatto diversi bronzi a Parigi. Torniamo a cena a Montmartre, ci attira come una calamita, mi ricorda molto il piazzale Michelangelo a Firenze e passiamo un altra indimenticabile serata. La mattina dopo ci aspetta la Bretagna, sveglia presto e prima di raggiungerla ci concediamo la mattina al mercato delle pulci che l'anno scorso avevamo mancato. In poco tempo, dopo aver caricato le valige, raggiungiamo la Port St. Ouen dove si trova "le marché au puce". Praticamente è un città nella città dove ci sono vari rioni con le varie proposte di antiquariato, modernariato e il mercatino delle pulci vero e proprio. Lasciamo l'auto in garage, non si sa mai, non si debba rimanere senza valige e cominciamo la scarpinata.
Dopo due ore e mezza di giri, ci concediamo una panache in un caffè caratteristico del mercatino. Ad avere soldi e posto in auto ci sarebbe da fare dei buoni acquisti. La scusa è buona e alle signore non viene in mente il "corriere"! meglio così. Alle ore dodici ci incamminiamo per la Bretagna. Qui sotto la cartina della strada percorsa. Lungo il cammino ci fermiamo in uno snack sulla strada provinciale per fare uno spuntino.
Verso sera siamo a Calorguen tappa d'arrivo Gli amici che ci attendono ci hanno preparato una cena con i fiocchi alla bretone, prima però un aperitivo a base di champagne e stuzzichini.
Il tempo trascorre velocemente. Verso mezzanotte ci ritiriamo. Avremo a disposizione tutta la villa per i nostri giorni di permanenza a Calorguen.
E' una vecchia casa bretone ripristinata con pazienza da Fernand che ha rimesso a nuova vita ed è veramente uno splendore.
Una sera ci possiamo concedere anche un barbecue invece del solito ristorante, con del buon champagne e vin rose: le salamine e le costine cucinate dal sottoscritto sono veramente buone, nessuno se lo aspettava, ma sono stato velocissimo e le signore hanno apprezzato. Cominciamo la visita dei dintorni cominciando dalla vicina Dinan, cittadina medioevale con splendidi monumenti e spettacolari panorama.
Non possiamo fare a meno di visitare Mont St. Michel a pochi chilometri di distanza. Un altro giorno lo dedichiamo a St. Malò, passando per Saint Suilac.
La sera troviamo sempre qualche buon ristorante dove facciamo delle eccellenti cene accompagnate sempre da vin rosé de la Provence. Il tempo vola e arriva il giorno del traghetto per la Cornovaglia, si parte di buon ora non si sa mai. La giornata è scura, ma non piove. Arriviamo per tempo a Roscoff, vi è il tempo per arrivare in centro città. ne approfittiamo per comprare dei buoni biscotti locali e qualche baguette. Alle undici siamo al porto in fila per salire sul traghetto.
Il mare è leggermente mosso e alle signore da fastidio e si mettono sdraiate sulle poltrone. Al bar della nave ci concediamo uno spuntino. In poco più di cinque ore arriviamo a Plymouth, porto militare della Cornovaglia. Per arrivare a St. Ives ci sono poco più di centotrenta chilometri. Il Tom Tom ci ha abbandonato, non avevo fatto il backup e con windows di mezzo è una mancanza grave e sbagliamo strada. Facciamo una cinquantina di chilometri in più facendo un bel giro pesca. Nonostante ciò alle diciotto e trenta siamo a St. Ives, ci facciamo scortare da un poliziotto perché non troviamo l'albergo. Breve rinfrescatina e via verso il centro della città. Sono passati quaranta anni ma il posto sembra fermo nel tempo, non è cambiato niente.
Comincia già a far buio ma la serata è piacevole e frizzante. Troviamo un ristorante al primo piano, ci piace e ci fermiamo. Cena a base di pesce e non sbagliamo.
Il giorno dopo decidiamo di fare un giro per l'estremo lembo della Cornovaglia vedi l'articolo "omaggio a Marconi". A questo indirizzo: http://www.minack.com/ puoi vedere una webcam situata all'estremo della Cornovaglia nel Minack Theatre che inquadra l'oceano in tempo reale. Teatro romano dove si svolgono rappresentazioni sinfoniche e teatrali durante l'estate. Poi il giorno successivo una scappata a Truro, una delle città più grandi della Cornovaglia e visita alla bellissima cattedrale.
Il tempo passa inesorabile sono già sono più di dieci giorni che siamo in giro e il venerdì mattina sveglia alle sette e trenta per prendere il traghetto per il ritorno. Questa volta non sbagliamo strada e arriviamo per tempo a Plymouth. Il traghetto parte alle tredici e a mezzogiorno ci mettiamo in fila per imbarcarsi. La poliziotta ci fa domande che per la nostra cultura sono un po' strane, ci chiede se a bordo abbiamo bombe, esplosivi o fuochi d'artificio. Noi rispondiamo di no (?@!*ç?!) e ci fa salire sulla nave!
Dopo cinque ore e mezza siamo a Roscoff, possiamo riprendere il rientro a casa, prima però di non aver visitato un castello sulla Loira. Tappa nuovamente a Calorguen dove riposeremo per la notte nella villa di Fernand. La benzina in Inghilterra costa circa una sterlina pertanto quasi tremila lire al litro quindi abbiamo optato per farla in Francia l'autonomia dell'auto è di quasi novecento chilometri con il pieno. Alle diciannove siamo sull'autostrada per la Bretagna, ma di distributori neanche l'ombra. Decidiamo per una uscita dalla superstrada per un distributore in qualche cittadina. Finiamo a Plestin Les Greves, siamo nella Costa d'Armour, dove per l'appunto c'è la festa denominata "la nuit de la saucisson". La notte della salsiccia, tutto il mondo è paese. Io non ho carta di credito, me l'hanno disattivata e viaggio con i traveller check, la carta del mio amico non funziona, modello senza chip e non siamo in grado di fare benzina. In Francia non si usano contanti ai distributori automatici, solo carta di credito. Siamo oramai alle venti e trenta e nessuno che ci presta la sua carta di credito in cambio di contanti per fare almeno venti euro di benzina. Quando una auto targata Parigi si ferma a fare benzina. Il signore gentilmente si offre per farci fare benzina e finalmente possiamo fermarci per fare uno spuntino e magari assaggiare questa salsiccia. In piazza la festa è al culmine e un gruppo musicale sta eseguendo musiche locali. Cerchiamo dove acquistare questa salsiccia e constatiamo che la fila è lunga qualche centinaio di metri. Abbandoniamo la piazza e ci rifugiamo in un bar un po' più tranquillo e ci facciamo un bel crostone al prosciutto. Riprendiamo la strada per Calorguen e verso mezzanotte siamo a letto. Sveglia la mattina di buonora e passeggiata a Dinan in attesa dell'arrivo di Fernand. Pranziamo assieme in un ristorante locale e così approfittiamo per restituirgli le chiavi della sua bellissima villa. Ci congediamo con la speranza di avere Fernand in Italia. In serata arriviamo a Blois, ecco il percorso, sono poco più di trecento chilometri.
Non abbiamo prenotato e quindi ci facciamo indicare qualche albergo in loco. Troviamo un albergo carino ed economico in una zona industriale e prendiamo alloggio. Torniamo in centro a Blois e ceniamo all'aperto sotto una pioggerellina autunnale, naturalmente al coperto. Dopo una passeggiata in una città deserta rientriamo in albergo per una buona dormita. Domani ci aspetta il castello di Chambord.
Colazione abbondante e partenza per il castello di Chambord che si trova a pachi chilometri di distanza. Prima di arrivare al Castello percorriamo un parco immenso che era la tenuta di Chambord, proprio i nobili non si volevano mescolare con la plebe.
In due settimane è la prima volta che troviamo l'acqua che fortunatamente dura sempre poco.
Ci vogliono un paio di ore per visitare il castello, compreso un filmato della storia del castello che si può visionare all'entrata. Noi siamo arrivati presto, quando usciamo alle undici il parcheggio si è riempito e i turisti a frotte si avviano verso il castello. Ne approfittiamo di fare l'ultima incetta di souvenir, poco dopo ci avviamo per raggiungere St. Etienne, sono poco più di quattrocento chilometri. Lungo la strada ci fermiamo nei pressi di una boulangerie per uno spuntino a base di baguette farcite di fois gras, le signore optano per le jambon e una buona birra. Verso le diciassette siamo a Saint Etienne. Noi prendiamo alloggio al solito albergo e la sera si conclude con una cena al solito ristorante. Rientro in possesso della mia auto e il lunedì mattina rientriamo in Italia.